Il Cluster SPRING tra gli attori della Bioeconomia italiana nel dossier “Rinascimento industriale” su Materia Rinnovabile

Nell’articolo il “Rinascimento industriale”, (numero 14 gennaio/febbraio della rivista Materia Rinnovabile) Mario Bonaccorso racconta come la Bioeconomia italiana rappresenti una “storia di successo”, che si è consolidata a livello nazionale grazie a numerosi fattori. Tra questi, la presenza di imprese leader a livello globale con impianti produttivi unici al mondo (vengono citati gli esempi di Novamont, Mossi Ghisolfi, Eni-Versalis e GFBiochemicals), ma anche di numerose piccole imprese e spin-off universitari; una ricerca di eccellenza nel settore pubblico e privato; la capacità di costruire filiere di valore integrate nel territorio. Questi elementi caratterizzanti sono ben evidenziati all’interno della Strategia Nazionale sulla Bioeconomia, documento frutto del lavoro di squadra di importanti stakeholder istituzionali – il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – e di altri attori nazionali quali l’Agenzia per la Coesione Territoriale, la Conferenza delle Regioni e i Cluster Tecnologici Nazionali della Chimica Verde e AgriFood in rappresentanza delle rispettive filiere.

Il dossier ricorda come la Strategia miri ad offrire un quadro delle opportunità, degli strumenti attuativi e delle risposte che una  Bioeconomia italiana fortemente radicata nei territori può offrire alle sfide economiche, ambientali e sociali, promuovendo una crescita sostenibile non solo a livello di sviluppo industriale e di R&S, ma anche in termini di occupazione e di formazione per i giovani. Il Cluster SPRING è entrato fin da subito tra gli interlocutori che hanno contribuito alla stesura della Strategia, nella convinzione che essa rappresenti un’opportunità fondamentale per rafforzare la competitività dell’Italia e il suo ruolo nel promuovere la crescita sostenibile in Europa e nel bacino del Mediterraneo.

Attraverso le parole di Giovanni Sannia – direttore del Master BIOCIRCE; Fabio Fava – coordinatore scientifico della Strategia italiana sulla Bioeconomia e membro del Board di SPRING; Pasquale Granata – co-fondatore di GFBiochemicals; Ezio Veggia – vicepresidente di Confagricoltura, e Catia Bastioli – amministratore delegato Novamont e Presidente di SPRING, vengono presentate alcune esperienze concrete di Bioeconomia sul territorio nazionale, nonché il punto di vista di alcuni degli stakeholder più rilevanti del settore.

Giovanni Sannia, direttore di BIOCIRCE, primo Master europeo interamente dedicato all’Economia Circolare (che ha visto l’avvio della sua prima edizione lo scorso 23 gennaio), spiega come questo percorso formativo innovativo sia nato dall’esigenza di formare professionisti che lavoreranno all’interno di un’economia orientata alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente – obiettivo prioritario identificato anche dalle politiche europee e mondiali e su cui concentrare risorse e investimenti in R&S e formazione. Per questo, Sannia  pone l’accento sull’esigenza di un approccio multidisciplinare, che metta in primo piano la collaborazione e la capacità di “fare squadra”, proprio come cerca di fare il Cluster della Chimica Verde SPRING, partner del Master.

Fabio Fava sottolinea invece come, per essere competitivi e proporre l’Italia come modello di Bioeconomia a livello europeo, sia “fondamentale mettere a sistema le nostre competenze, il know-how e le infrastrutture, e valorizzare la nostra biodiversità e le nostre risorse. Ci sono premesse molto interessanti per mantenere la nostra posizione di forza, ma anche per crescere”. È quindi necessario porre in primo piano le peculiarità del territorio italiano: la biodiversità, il tessuto industriale e la tradizione culturale, che rappresentano una grande ricchezza da valorizzare e armonizzare, favorendo il dialogo e il confronto con le diverse regioni in un’ottica di interconnessione dei settori. Per permettere alle istituzioni di sostenere e implementare priorità, azioni e risorse, è fondamentale inoltre integrare le strategie regionali in quella nazionale, così da aumentarne la complementarietà e l’efficacia. Il Cluster opera in questa direzione attraverso il Tavolo Permanente istituito con le Regioni sostenitrici, che si pone l’obiettivo di definire posizioni e linee di intervento condivise e coordinate per stimolare la Bioeconomia nelle aree locali.

Catia Bastioli, Presidente di SPRING, sottolinea infine come la Bioeconomia rappresenti un vero e proprio salto di paradigma e sia quindi necessario porre le basi di una nuova cultura attraverso azioni di informazione e divulgazione, ma anche varando quanto prima misure normative che garantiscano l’applicazione dei criteri ambientali esistenti e che ne definiscano altri, sfidanti, rispettati e misurabili

Tutti questi elementi, grazie anche al lavoro del Cluster SPRING, sono da potenziare per far sì che il settore della Bioeconomia diventi un terreno comune di costruzione e di incontro, “un’occasione fondamentale per trovare forme di sviluppo sostenibili e inclusive, capaci di salvaguardare il capitale naturale e al contempo di creare nuovo lavoro in Italia e replicabili anche in altri paesi del Mediterraneo”; solo così il “Rinascimento industriale” che la Bioeconomia rappresenta potrà entrare nel pieno del suo sviluppo.

L’articolo completo è disponibile al link http://www.materiarinnovabile.it/art/291/Rinascimento_industriale.