Martedì 17 giugno 2025, in occasione dell’evento “la Bioeconomia per la competitività e l’inclusione” tenutosi presso la sede dell’Università LUISS Guido Carli a Roma, è stato presentato il Rapporto “La Bioeconomia in Europa”, redatto dal Research Department di Intesa Sanpaolo in collaborazione con il Cluster SPRING.
Dopo l’apertura, a cura di Mario Bonaccorso, Direttore del Cluster SPRING e i saluti istituzionali di Stefano Manzocchi, Prorettore per la Ricerca Università LUISS Guido Carli e di Roberto Gabrielli – Direttore Regionale Lazio e Abruzzo Intesa Sanpaolo, Laura Campanini, Serena Fumagalli e Stefania Trenti, del Research Department di Intesa Sanpaolo, hanno presentato i principali contenuti del Rapporto.
È seguita una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di Claudio De Vincenti, Presidente Onorario Fondazione Merita e Luiss, Vito Grassi, Amministratore delegato Graded SpA e Presidente ALuiss, Giulia Gregori, Responsabile Corporate Strategy Implementation & Engagement Novamont, Amedeo Lepore, Professore ordinario di Storia economica e Luigi Galimberti, Federchimica – Assobiotec.
Il Rapporto è arrivato all’undicesima edizione e si conferma un punto di riferimento per gli operatori e i policy maker, fornendo una quantificazione del complesso insieme di settori che utilizzano materie prime di origine biologica rinnovabile e spunti di riflessione sugli sviluppi di uno dei pilastri dell’inevitabile percorso di transizione verso modelli di produzione e consumo più sostenibili.
Nel 2024 il valore dell’output della Bioeconomia, intesa come insieme di attività che utilizzano materie prime di origine biologica e rinnovabile, si è attestato a 3.042 miliardi di euro nell’UE27.
Si tratta dell’8,7% del totale economia, occupando oltre 17 milioni di addetti.
In Italia, la Bioeconomia ha generato nel 2024 un output pari a 426,8 miliardi di euro, in sostanziale stabilità rispetto al 2023 a prezzi correnti (-0,4%): sintesi del buon andamento della filiera agro-alimentare e del calo registrato in alcuni comparti di forte specializzazione italiana come la moda, i prodotti in legno ed i mobili.
L’analisi del panorama europeo evidenzia una maggiore rilevanza della Bioeconomia per i paesi del Mediterraneo (10,3%) e nei paesi Nordici (9,7%).
Il dettaglio settoriale evidenzia come in tutte le aree considerate la filiera agroalimentare rappresenti oltre la metà del valore della Bioeconomia.
Nel Sistema Moda bio-based spiccano i paesi dell’area Mediterranea, influenzati dall’Italia, mentre nei comparti del legno e mobili bio-based, e nella carta emergono i paesi Nordici.